POLLENZA - Più forte del sisma “perché – sottolinea il presidente Pietro Caglini – un traguardo come quello del Quarantennale del primo club del genere nelle Marche non poteva non essere festeggiato a dovere”. Si sarebbe dovuto celebrare il 30 ottobre scorso “ma poi – soggiunge il numero uno del Club automotoveicoli d’epoca marchigiano – il terribile terremoto che ci ha messo i bastoni fra le ruote anche a noi, in ogni modo, in un anno bisestile che per gli eventi del sottosuolo non ricorderemo certamente con gioia, era saltato tutto. Grazie anche al pungolo dei componenti del Direttivo, composto da: Giovannino Ghizzone, Gesuè Sabbatinelli, Lorenzo Pesaresi, Carlo Lazzarini, Antonio Brachetta, Enrico Cisbani, Mirco Recanatesi, Alberto Ranciaro, Fabio Braconi e Fabrizio Bernabei, che tenevano molto, come me, allo storico traguardo, abbiamo deciso di concedere una replica, anche se ormai nel 2017. Stavolta ci siamo riusciti e siamo onorati che in tanti abbiano risposto alla nostra chiamata, in primis i soci fondatori, i pionieri del 1976”. Sono stati ricordati con tutti gli onori coloro che dettero il via all’avventura all’insegna della passione per le macchine e moto d’epoca che ha portato al Caem un migliaio di proseliti: Roberto Isidori, Fernando Caciorgna, Antonio Campetti, Luigi Cristini rappresentato dal figlio Luca Maria, Ivana Lazzarini, consorte dello scomparso Gian Mario e Carlo Lazzarini figlio della compianta Silvana Marzi. Per continuare con Giuseppe Lazzarini, Cristina Monachesi, Gino Pallotta, Pietro Pretini, il mago della meccanica Franco Principi e Francesco Rodi Morabito di Rosarno, per concludere con la statunitense, allora studentessa in Italia, Paulette Berman che, in un italiano non corretto ma commovente per l’impegno (“scusate per l’italiano sbagliato, scrivo senz’aiuto”), non ha mancato di salutare i vecchi amici dei motori d’epoca con un messaggio d’oltreoceano in cui ha sottolineato la grande gioia per il recente libro sul Quarantennale a cura del presidente Caglini e per essere stata ricordata come uno dei rari esempi di donne amanti dei motori di un tempo. Nel corso del brillante convivio al Parco Hotel di Pollenza del patròn Peppe Giustozzi, l’attuale Direttivo del Caem ha ricevuto la visita sempre gradita dell’ex delegato Asi e cultore delle due ruote d’un tempo, Benito Battilani. “Amo la democrazia – ha detto tra il serio e il faceto Battilani -, ma a volte è necessario anche battere i pugni sul tavolo. Caglini ha incarnato la figura del presidente deciso per quattordici anni in cui ci siamo stimati reciprocamente. Auguro al Caem di trovare alle elezioni del nuovo Direttivo del prossimo febbraio un degno prosecutore della sua opera”. Dopodiché, gli omaggi per i consueti amici del Circolo: Casalis Douhet, Cabi gomme, Tecnostampa e GM Meccanica. E lo scambio di doni con i club di auto e moto d’epoca della regione che hanno preso parte alla festa nel ristorante pollentino: As Pesaro Autoclub storico Dorino Serafini, Autoclub Luigi Fagioli, Camsa Ancona, Caspim Picenum, Campe Club Piceno, La Manovella del Fermano, Motori d’epoca Senigallia, Scuderia Marche. Caglini, che lascia la carica di numero uno dopo 14 anni, preceduti da 24 stagioni in qualità di segretario, ha anche ricordato i presidenti che lo hanno preceduto: Roberto Isidori, Gian Mario Lazzarini, Luigi Cristini, Lucio Bugli e Giuseppe Nardi. Il primo, socio fondatore e primo presidente del Caem, attuale vertice del Circolo romano La Manovella, intervenuto come di consueto di persona alla chiamata dei vecchi amici, ha augurato al Circolo marchigiano “di tagliare prossimi, sempre più ambìti traguardi”. Il settempedano Caglini ha ricordato con orgoglio le ben “otto Manovelle d’oro dell’Asi”, una sorta di Champions League del calcio, durante la sua reggenza, per poi concludere: “Ogni cosa ha un inizio ed una fine, spero di aver contribuito con 300 gare organizzate a far crescere il Caem al quale auguro di proseguire con successo dopo che avrò passato il testimone”.
Luca Muscolini